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L'attrice di San Giustino Monica Bellucci incanta Los Angeles

"Preferisco essere considerata un'attrice e non un'icona"

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Con i suoi 53 anni portati benissimo, l'attrice di San Giustino Monica Bellucci bella, elegante e sensuale è arrivata a Los Angeles per presentare al pubblico americano il suo ultimo lavoro "On the milky road" del regista serbo Emir Kusturica, in occasione del festival Filiming on Italy della pr romana Tiziana Rocca.

Un festival che è ponte tra il cinema italiano e il cinema americano e che porta nella città degli angeli una Monica Bellucci affascinante e serena, fasciata da un elegantissimo abito nero che l'ha trasformata in una questa sirena del cinema italiano e internazionale.

Attenta ai dettagli, sofisticata, Monica Bellucci oggi sprigiona un forte senso dell'armonia e la sensazione che i suoi cinquantatre anni le abbiamo portato molta consapevolezza e soddisfazione.

Monica Bellucci è faticoso essere un'icona?

Preferisco essere considerata un'attrice e non un'icona. Icona mi da l'idea del tempo che si ferma. Un'attrice, invece, fa pensare a una donna in movimento, a una donna giovane che poi diventa matura, adulta, e poi invecchia normalmente. Oggi ci sono ruoli per tutte le età perchè c'è un modo di vedere le attrici e le donne in un modo diverso. Cè una grande differenza, soprattutto nel mondo del cinema, rispetto agli anni 40 e 50.

Come sceglie i suoi ruoli?

È l'istinto a guidarmi. Ho appena finito un film con due giovani registi australiani. Un altro con un bravissimo regista israeliano: le opportunita' arrivano ed e' la magia delle cose che poi le rendono possibili.

Cosa ne pensa Monica Bellucci del mondo di Hollywood?

Per quel che mi riguarda ho un grande rispetto per Hollywood perchè si fanno comunque film a grande budget e allo stesso tempo film molto intimisti. Qui il cinema è davvero una grande industria.

Monica, è davvero necessario Hollywood per essere consacrata come un'attrice internazionale?

Io non ho mai fatto parte di Hollywood. Non ho mai vissuto qui, e i film americani in cui ho recitato li ho fatti in quanto europea. Però ho molto rispetto per questa città degli angeli.

Ha detto che nei film americani che ha realizzato ha lavorato in quanto europea. E' stata una scelta?

Sì. Lo è stata.

A proposito di Europa. Ci sono molti giovani italiani ed europei che lasciano i loro Paesi e vanno all'estero per trovare nuove opportunita'. È una colpa tutta italiana o tutta europea?

L'Europa deve fare di più. Penso che ci sono molti giovani sia in Italia che in Francia che vanno all'estero, in Canada, in Australia per cercare nuove possibilità. E le trovano. Allora ciò significa che in Europa non manca il talento. Lo stesso vale per quel che riguarda il cinema italiano: purtroppo non ha più la forza che aveva prima. E ancora una volta non parlo di talento, perché il talento è sempre lì.

Per riuscire ad ottenere riconoscimenti importanti come quelli di Monica Bellucci bisogna cominciare a darsi da fare molto presto? Giovanissime intendo, rischiando di bruciare anche le tappe a volte?

Io ho incominciato con la moda: ero molto giovane e c'era sempre questa alternanza con una vita da adulta e poi la realtà, anche quella della scuola e della mia vita da adolescente, che a volte non corrispondeva con quello che facevo. Per lavorare veramente, a livello professionale intendo, forse c'è un'età: perché c'è una bella differenza tra quando sia hanno quattordici o quindici anni e quando invece se ne hanno diciassette o diciotto, momento in cui si ha più consapevolezza nelle scelte. Se il lavoro non è prima di tutto una passione allora è meglio aspettare di essere adolescenti piu' sicure di se stesse. La passione è tutto, soprattutto quando si è giovani.

Hollywood e le attrici di oggi e di ieri.

Tutte le attrici italiane del passato sono arrivate a Hollywood già con un bagaglio importante e con molta esperienza. Parliamo di attrici che hanno lavorato con registi del calibro di Fellini. Oggi se si vuole tentare la carriera internazionale bisogna affrontare un percorso differente. Sono le attrici stesse che si devono cercare e creare le opportunita' per poter lavorare con registi stranieri.

Ogni volta che Monica Bellucci lavora con un regista straniero riesce a imparare una nuova lingua, si dice. Come si fa?

La dedizione e la voglia di imparare sono tutto.

Com'è stato lavorare con un regista come Kusturica?

Lavorare con Kusturica é stata un'esperienza bellissima per me. Infatti sono qui a presentarlo in America per la prima volta.

Monica, essere italiana è ancora un valore aggiunto?

L'Italia è chiamata il bel Paese. Perché infatti lo è. Io ho sempre questa bella sensazione che ovunque si vada, quando si dice che siamo italiani, c'è sempre un sorriso che ci aspetta. C'è affetto. Io sono italiana: è l'unico passaporto che ho, e da italiana anche con le mie figlie parlo in italiano, la nostra bellissima lingua. Essere italiani e' quindi sempre e comunque una ricchezza.

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© Riproduzione riservata
18/02/2018 07:32:23


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