Opinionisti Francesco Del Teglia

Borgo, poco bianco e molto nero

Perché si è arrivati a tutto questo?

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Stringe il cuore vedere il Sansepolcro in fondo alla classifica, da solo, della serie D. Erano esattamente 20 anni tondi che simile sciagurato evento non si registrava in riva al Tevere. Allora si era però solo alle prime giornate del torneo e poi quella squadra seppe riprendersi bene, terminando la stagione addirittura nelle zone alte. Stavolta è diverso. Siamo ormai alla 26esima giornata, ne mancano una dozzina alla fine e lo spettro di una rovinosa caduta in Eccellenza si materializza sempre più da vicino. Perché si è arrivati a tutto questo? Un mix di tante cause, che si chiamano leggerezza, sfortuna ma pure scelte poco azzeccate da parte dei responsabili tecnici. La leggerezza chiama in causa l’aver impoverito in estate, e non rafforzato, la rosa dell’anno precedente, pur sapendo che si era di fronte ad un girone molto più competitivo rispetto a quello della stagione 2016-2017. La sfortuna riguarda i tanti infortuni in cui sono incappati giocatori considerati fondamentali, dai giovani Bianchini e Massai fermati già in estate addirittura in amichevole (anche basta con le amichevoli contro avversarie che simili partite le intendono in tutt’altro modo), a Catacchini e Valori. Soprattutto a Parodi, l’unico vero acquisto di livello, bomber di ottime virtù realizzative stoppato agli inizi del torneo sul più bello. “La sfiga si attacca ai tristi” recita un antico detto emiliano e mai come in questo caso pare calzare a pennello. Sulle scelte effettuate possiamo aprire un libro. Una dozzina e più di giocatori presi, in qualche caso tagliati, rivenduti, sostituiti, un turbinio continuo di arrivi e partenze senza che la qualità complessiva si alzasse di un pelo. Personalmente ho già detto in passato, anche a chi di dovere, che occorreva magari alzare il livello di un centrocampo poverissimo, perché considero da sempre quello di mezzo il reparto decisivo sulle fortune-sfortune di una squadra. Ma mi è stato risposto che le priorità erano altre. Scarsi effetti, se non in negativo, ha prodotto poi l’avvicendamento dell’allenatore. Michele Tardioli ce lo ricordiamo tutti come portiere di grandi doti pure a queste latitudini, e tutti gli vogliamo bene anche come persona. Però se sei in difficoltà con Schenardi e decidi di esonerarlo, magari affidi la panchina ad uno più esperto e rodato di queste categorie, non a uno che per la prima volta si cimenta con un campionato duro e selettivo come la serie D. Infine l’aver privato la squadra del suo stadio, il Buitoni, che da solo qualche punto te lo assicura sempre. Caso forse unico in Italia quello di chiudere i battenti a campionato in corso, per giunta con la squadra in piena lotta per evitare la retrocessione. Lavori improcrastinabili, si sente dire. Sicuro, tutto giusto. Ma di certo che i lavori erano improcrastinabili si sapeva anche prima e sarebbe stato più logico intervenire alla fine dello scorso torneo, operando in estate col clima peraltro più favorevole, senza privarti di una delle poche armi che avevi per così lungo tempo mentre ti giochi la sopravvivenza. C’è tempo per rimediare? Forse sì, anche se ormai siamo quasi alle ultime spiagge di una stagione nata male e che si fa più scura settimana dopo settimana. La caduta in Eccellenza, dopo tantissimi anni di onorata militanza in Quarta Serie, avrebbe anche effetti rovinosi su molteplici versanti. “Finchè c’è vita c’è speranza” recita un altro detto. Speriamo tutti di essere ancora in tempo.

Redazione
© Riproduzione riservata
12/02/2018 11:50:20

Francesco Del Teglia

Giornalista pubblicista di lungo corso, è inviato fisso per Sansepolcro e la Valtiberina Toscana del quotidiano Corriere di Arezzo fin dalla sua nascita, nel 1985, ma vanta esperienze anche a livello televisivo e collaborazioni con periodici vari. Politica e sport i campi di particolare competenza professionale. È stato anche addetto stampa di vari enti.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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