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Il 27 maggio di 25 anni fa la grande impresa di Miguel Indurain a Sansepolcro

Vinse la crono partita da Arezzo, mise le mani su quel Giro d'Italia e si consacrò come nuovo leader delle corse a tappe

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Mentre il Giro ciclistico d'Italia numero 100 è arrivato in dirittura di arrivo, una pagina importante di storia della "corsa rosa" è stata scritta nella nostra provincia esattamente 25 anni fa. Mercoledì 27 maggio 1992: la quarta tappa del 75esimo Giro d'Italia è una cronometro di 38 chilometri che parte da piazza San Francesco ad Arezzo e si conclude in piazza Torre di Berta Sansepolcro. Mai, nelle 74 precedenti edizioni, la città biturgense era stata sede di arrivo di una frazione e ha scelto il 500enario della morte di Piero della Francesca per guadagnarsi questa ribalta in mezzo a una folla di sportivi e di gente comune che va in delirio fra le mura del centro storico. C'è un ciclista spagnolo, Miguel Indurain, reduce dalla vittoria al Tour de France davanti a Claudio Chiappucci e Gianni Bugno; nella tappa del giorno precedente, che si conclude ad Arezzo con la vittoria in volata di Max Sciandri, ha appena indossato la sua prima maglia rosa e la sfida contro il tempo ha un significato ben preciso: quello di appurare se realmente le corse a tappe hanno scoperto un nuovo campione. Ebbene, quel giorno il "Navarro" ottiene la sua definitiva consacrazione, che lo porterà a vincere cinque Tour e due Giri d'Italia; la crono prevede l'attraversamento del valico della Scheggia più lo strappo di Anghiari e Indurain dà un vero e proprio "strattone" alla classifica generale: trionfa con il tempo di 49'32", precedendo di 32" il francese Armand De Las Cuevas, di 34" l'altro transalpino Laurent Bezault e di 1'09" Claudio Chiappucci, che salva l'onore degli italiani, perché il quinto è ancora uno straniero, il colombiano Julio Cesar Ortegon, che giunge a 1'21". Franco Chioccioli, il "Coppino" di Castelfranco di Sopra che ha vinto il Giro d'Italia del '91, accusa un ritardo di 2'16". Siamo soltanto all'inizio, ma la sensazione di tutti – avallata poi dai fatti – è che Indurain abbia già messo le mani sul Giro. Il fuoriclasse dominerà la scena per metà di quel decennio, ma è stato proprio a Sansepolcro che Indurain si è tolto ogni velo. Da qui ha infatti inviato il chiaro messaggio che sarebbe entrato nella leggenda di questo sport.

Nella foto: Miguel Indurain in maglia rosa

Redazione
© Riproduzione riservata
27/05/2017 06:57:31


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